1924 – 1966

Dati statistici del periodo iniziale (1880-1924) sono assai incerti. Poche e incerte le notizie scritte, probabilmente andate perdute nei diversi cambi di finalità dell’Istituto stesso.

Sul periodo dell’aspirantato si possono fornire, invece, precise statistiche.

Giovani entrati nell’ aspirandato: 2754
Di questi: 485 Salesiani attualmente in congregazione, in Italia o in Missione, oppure defunti.
Circa un centinaio di religiosi e sacerdoti in diocesi e in altre congregazioni.
2269 Exallievi, propriamente detti, vivi e defunti ( compresi religiosi in altre congregazioni e sacerdoti diocesani )
Tra i Salesiani si possono contare alcuni vescovi, come Mons. Faresin, Mons Franco Della Valle, Mons. Riccardo Ezzati, illustri professori presso la nostra Università Salesiana in Roma, direttori , pubblicisti, scrittori.
Tra gli Exallievi ricordiamo numerose personalità nel campo industriale, universitario, professionale, a livello regionale e nazionale, nella Chiesa.

L’Istituto di Penango ( cioè il “palazzo vecchio centrale”) venne acquistato da don Bosco il 15 aprile 1880 dagli ebrei casalesi Fiz e Ghiron, procuratori del barone Leonino Sabino, proprietario. La villa, detta “cascino”, di origine settecentesca, era appartenuta ad una certa contessa Leonardi.

La presa di possesso avvenne il 6 giugno 1880, con l’intervento dei Salesiani e allievi di Borgo San Martino (AL) e del vescovo penanghese Mons. Emiliano Manacorda.

All’inizio di ottobre dello stesso anno entrarono i primi Salesiani con una quarantina di ragazzi, provenienti da collegio di Borgo San Martino (di cui Penango fu una specie di succursale nei primi anni della sua storia).

Dopo pochi giorni, precisamente il 16 ottobre 1880, don Bosco visitò per la prima volta il suo nuovo istituto, accolto trionfalmente dalla popolazione, e in quell’occasione gli diede come protettore S. Pio V, il Papa alessandrino. Il santo ritornò a Penango certamente una seconda volta e probabilmente una terza.

Negli 86 anni della sua storia, l’Istituto ebbe successivamente le seguenti destinazioni o finalità:

  • 1880-1900: Collegio con scuole elementari (aperte anche agli esterni). In questo periodo si provvide al primo ampliamento della cappella (fino alla porta laterale d’ingresso), alla costruzione del tronco di edificio comprendente il refettorio giovani e le due camerate sovrastanti e allo “scavo” del teatrino.
  • 1900-1912: Casa di formazione, col nome di “Istituto S. Bonifacio”, per le vocazioni adulte dei paesi di lingua tedesca.
  • 1912-1924: Casa di formazione, nuovamente col nome di S. Pio V, per le vocazioni adulte italiane.
  • 1924-1966: Aspirandato Missionario. Negli anni in cui fu direttore don Ignazio Bonvicino (1924.1930) venne costruita l’ala nuova delle scuole, fu ampliato il cortile “dei grandi”, aperto il viale di entrata e nuovamente allungata la cappella.

Fu chiuso, in seguito ad un ridimensionamento delle opere salesiane in Piemonte, deciso dai Superiori Salesiani, con il termine dell’anno scolastico 1965/66. La casa era ancora al completo della sua capienza. Il Direttore che dovette procedere alla chiusura era D. Ottavio Rosso, ultimo direttore e unico ancora vivente (Pinerolo, To)

Gli allievi poterono scegliere la propria destinazione presso altri Istituti Missionari. Gran parte di quelli che vollero continuare l’aspirindato, si iscrissero nell’Istituto ” Card. Cagliero” di Ivrea.

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