Nella mia parrocchia circa 300 volontari prima della pandemia si avvicendavano giorno e notte nella cappella dedicata all’adorazione perpetua, suscitando in me sentimenti di ammirazione e di commozione ed ora la buona pratica ė ripresa in parte, in controtendenza rispetto ai tempi attuali in cui non c’è più spazio per pregare, riflettere, fare silenzio. Il benessere, il consumo, il godimento
sono imperativi categorici della comunicazione di massa e siamo diventati tutti più pretenziosi, inquieti, aggressivi, ancor più per la reclusione forzata.
Il retore africano Tertulliano leggeva a tratti nello sguardo degli animali la riconoscenza nei confronti del loro Creatore. Se è vero, come sosteneva Kierkegaard, che pregare è il respiro dell’anima, si può affermare che con il loro respiro anche gli animali elevano una lode a Dio. A maggior ragione l’uomo non può far mancare il suo slancio consapevole unendosi agli altri esseri viventi.

“Non di solo pane vive l’uomo”
recita Deuteronomio 8,3;

per la creatura umana è necessario un alimento che discende dal cielo e dà vita allo spirito.
In contrasto con il grigiore della nostra società in cui la malattia dell’indifferenza da Dio si trasmette a tutti i valori, impariamo a centellinare ciò che abbiamo ricevuto, a partire dalla vita stessa, senza chiedere nulla, riscoprendo la semplicità e l’essenzialità. La “preghiera d’amore” si fa non per ottenere una grazia, ma per invocare l’avvento del regno di Dio nella storia e contemplare l’azione segreta dello Spirito nei cuori. Secondo il monaco San Silvano è la preghiera più alta e pura e ha in sé un’energia dirompente capace di ridurre l’entità della cattiveria umana e di frenare la corsa al male.
Giunti al fondo non possiamo che risalire: forse proprio il senso di nausea e di insoddisfazione è il primo gradino di un ritorno a Dio nella ricerca di una maggiore autenticità.

“Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò”
(Is.66,13).

Dio ha non solo un volto paterno ma anche materno e ci sorride quando fissiamo lo sguardo su di Lui.