Diario autografo a puntate di un viaggio nel nord del Marocco organizzato da Viaggi Solidali, dal 30 dicembre al 5 gennaio appena passati. Viaggio condiviso con altre 12 persone e una guida locale che non si conoscevano prima.
Silvia Falcione, 4 giorno: Fes.
Fes città imperiale, meravigliosa città ci avevano detto già a Caselle di Torino.
Fes città enorme, adagiata su una lunga collina. Città dalla maestosa Medina. Ti avviciniamo dalla porta del girone infernale della concia delle pelli e della tintura delle lane come nel film di Zeffirelli. Odore insopportabile.
Una umanità fiera, ma incatenata da una fatica che non capiamo. Città di strade strettissime che non vedono il sole mai. Intasate di gente del luogo che cerca di lavorare tra i gruppi di turisti… per favore spostati c’è un carretto… per favore c’è l’asino carico, sto lavorando.
Asino carretto, asino carretto. Spostati dai.
Dove vado? Non perderti. Si perdono anche i locali. Davvero? Varchiamo la soglia della prima università fondata nel mondo, 820 dopo Cristo, al tempo di Carlo Magno. Prima di Bologna. Prima di Parigi.
Pranziamo in un ristorante da mille e una notte e usciamo nel caos organizzato di Fes. Città di tutti i colori e di tutti gli odori e di venditori indisponenti quasi feroci.
Città di artigiani esperti che confezionano oggetti di notevole fattura, ceramiche pregiate stoffe di seta di agave (lo avresti mai detto?) e le sciarpe dei Tuareg, pelli morbidissime, spezie e olio di argan che finalmente acquistiamo.
Città di gatti impassibili. Fes, non credo che ci mancherai.