Con la risurrezione di Cristo la Pasqua porta anche la rinascita della natura e il risveglio della terra, ma in me rinnova sempre il ricordo di quando ero un ragazzo e vivevo in collegio, lontano da famiglia e dagli affetti di cui sentivo una intensa nostalgia e mancanza.
“Pueri hebreorum portantes ramos olivarum”: così iniziava la settimana santa con la Domenica delle Palme.
Nel cortile in processione, con piccoli rami di olivo, si entrava in chiesa osannanti per la Messa solenne con a lettura del Vangelo della passione, eseguita dal sacerdote (Gesù), un lettore e il coro- popolo.

Questi erano momenti di grande emozione. La sera venivano proiettate delle fimine relative alla passione di Cristo. Dopo i primi tre giorni di routine scolastica, si era in vacanza ma impegnati intensamente nelle funzioni religiose: la lavanda dei piedi di 12 ragazzi scelti dai superiori, la Coena Domini il giovedì santo, l’adorazione della croce del Venerdì e la Via Crucis.
Tutti momenti toccanti.

Il giorno di Pasqua la tristezza per la mancanza dei genitori si faceva sentire ma poi il pranzo contemplato rallegrato da canti mi distraeva e la sera conclusa con la visione di un film mi faceva tornare felice e sereno. In tutti gli anni di collegio il periodo della Pasqua è sempre stato il più bello e intenso, vissuto con molta partecipazione ed emozione e per questo i ricordi restano ancora vivi nella memoria.

Gino Franco