Riportiamo di seguito l’articolo dedicato alla scomparsa di Cosimo “Willi”.

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Riva dà l’addio a Willi, l’anima della “Casetta”

Aveva il dono di cercare e trovare il bello.

Così viene ricordato Cosimo “Willi” Cuoco, mancato il 1 giugno a 68 anni: lascia la moglie Piera Marocco, il figlio Emanuele e la “casetta” di San Domenico Savio di cui era direttore.

“Willi” era conosciutissimo in paese:

Perché aveva fatto parte del gruppo di giovani che a San Giovanni di Riva aveva ristrutturato la “casetta” natale di san Domenico Savio – lo ricorda il sindaco Lodovico Gillio – Con una grande opera di volontariato, cui avevo collaborato anche io, quella che era una cascina cadente era diventata un centro di spiritualità salesiana dove, ogni anno, passano migliaia di persone.

Cuoco aveva incontrato don Bosco da giovanissimo:

Frequentava l’oratorio salesiano della Crocetta – interviene Enrico Greco, uno degli amici della prima ora – Raccontata che, per il taglio vagamente orientale dei suoi occhi, era stato soprannominato “Willi” anche se il nome non ha a che fare con l’Oriente. Però quell’appellativo gli è rimasto addosso.

Da adulto aveva lavorato per i salesiani, a Valdocco. In particolare si occupava della gestione del teatro e delle case per le vacanze estive.

In quel contesto aveva appreso tante abilità che poi ha usato alla “casetta”, di cui è stato direttore in due tornate – riprende Gillio – Attualmente era in carica, sostituirlo non sarà facile perché, per ogni necessità, il punto di riferimento era lui. Era molto determinato, aveva grandi capacità gestionali e un grande attaccamento alla spiritualità salesiana.

Ricorda anche uno degli ultimi incontri:

Poche settimane fa, per la festa di san Domenico Savio. Ma già si vedeva che non stava bene, che faticava.

La sua scomparsa ha suscitato grande cordoglio. Al rosario nella “casetta” c’erano 500 persone e al funerale la chiesa era piena: col parroco don Marco Norbiato hanno celebrato altri 14 sacerdoti, tra cui il vicario ispettoriale don Michele Molinar e il direttore del Colle Don Bosco, don Thatireddy Vijaya Bhaskar.

Giovanna Colonna collabora nella gestione della “casetta”:

Ho un ricordo personale: un anno fa ho festeggiato qui i miei 60 anni e i 90 di mio papà. Willi si era prodigato come sempre affinché tutto fosse perfetto: con lui la “casetta” era sempre un gioiellino, sapeva abbinare fiori e colori.

Poi descrive il suo rapporto con i pellegrini, che da tutta Italia e anche dall’estero andavano alla casa del Santo ragazzino:

Il suo carattere era molto affabile e alla mano, era sempre disponibile e inoltre aveva una grande competenza: si potrebbe dire che la realtà e la storia salesiane gli scorrevano nelle vene. Tra le sue doti c’era la capacità di mettere le persone a proprio agio, i giovani come gli anziani.