Un invito a pregare insieme il rosario

È passato un anno. Era venerdì 3 aprile, la settimana dopo sarebbe stata la Settimana santa. Da meno di un mese eravamo in “lockdown”, una parola prima semisconosciuta ma che evidentemente, all’inglese, faceva meno paura di quella italiana: “confinamento”. Da qualche giorno avevamo saputo che un nostro carissimo amico dell’associazione, Gianfranco, era in ospedale in gravi condizioni proprio a causa del Covid. Le notizie erano poco incoraggianti, il clima attorno molto pesante. Ci preparavamo al peggio. A me e Sabrina era venuta in mente l’Ave Maria della sera, di don Bosco: perché non contattare qualcuno degli amici e pregare assieme, on line? Per lui, per tutti gli ammalati, e per tutti noi, spaesati e preoccupati.
È iniziato tutto così: quattro, cinque famiglie sparse per l’Italia, e un rosario. Lo abbiamo ripetuto più volte; sembrava che il giorno dopo la preghiera lui stesse meglio, poi ricominciasse a peggiorare, a ondate. Infine, il miracolo: Gianfranco tornava a casa, lo avevamo persino potuto vedere in collegamento, una sera! Ma il Covid non era scomparso, e avevamo assaporato il piacere di pregare assieme: così abbiamo deciso di continuare.

Ora ci colleghiamo ogni due settimane, la domenica, alle 20:55: brevi saluti, aggiornamenti, dieci minuti al massimo di chiacchiere e poi si prega. In questi dodici mesi, il rosario è stato per noi uno spazio amorevole e accogliente, comunitario, in cui ritrovarsi come famiglie e cui affidare situazioni difficili ma anche ringraziare per liete notizie, come guarigioni e nuove nascite. Nei 40 minuti del collegamento gratuito di Zoom terminiamo tutto, anche l’arrivederci a tra due settimane. Preghiamo il Rosario, non servono molte altre parole, al massimo ricordiamo qualcuno che sta male o è ritornato alla casa del Padre. E il Padre sa quello che abbiamo nel cuore.

Non è un circolo chiuso: chi vuole unirsi è il benvenuto, basta che lo faccia sapere a me, a Sabrina, a Luisa, Valentina, Barbara, e avrà il link per l’accesso. Chi non riesce, si può unire con la sua personale Ave Maria della sera.

Emanuele