Un santo poco invocato – Enrico Greco

Qualche tempo fa, ho accompagnato una persona cara, che chiameremo con un nome di fantasia Carmen, a sottoporsi ad un esame medico piuttosto impegnativo. Durante il viaggio in auto, Carmen era un po’ preoccupata per l’imminente esame e diceva di aver pregato a lungo San Francesco d’Assisi perché tutto andasse nel migliore dei modi.
Tra il serio e il faceto, le dissi che, secondo me, San Francesco aveva già tanto da fare con molti fedeli che si rivolgevano a lui, forse era meglio pregare un santo poco conosciuto che, libero da impegni, poteva dedicarsi meglio a intercedere per lei. A tal proposito le suggerivo un santo con cui io, personalmente, mi trovavo molto bene: San Giuda Taddeo. Carmen mi chiese: chi era costui?

Era uno dei dodici apostoli di Gesù che ricordiamo brevemente: Simone (detto Pietro, il primo pontefice), Giovanni (l’apostolo prediletto, autore del quarto vangelo), Giacomo (detto il Maggiore, figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni), Andrea (fratello di Pietro), Bartolomeo (detto anche Natanaele), Filippo, Tommaso (quello che mise il dito nelle piaghe di Gesù risorto), Matteo (l’evangelista), Giacomo il Minore (detto anche Giacomo d’Alfeo, figlio di Maria di Cleofa che era una delle tre donne sotto la croce di Gesù), Simone (detto lo Zelota o Cananeo), Giuda Iscariota (il traditore di Gesù), Giuda Taddeo (o semplicemente Taddeo, fratello di Giacomo il Minore). Ad essi si aggiunse Mattia che sostituì Giuda Iscariota che si era suicidato e spesso si annovera anche Paolo di Tarso che non conobbe Gesù, ma fu detto l’apostolo dei Gentili.

Il buon Giuda Taddeo, conosciuto come l’apostolo del grande cuore, era un contadino ed era pure sposato. Secondo un certa tradizione sarebbe addirittura lui lo sposo delle nozze di Cana. Era certamente un parente di Gesù e fu considerato il conversore degli Armeni. Quasi coetaneo di Gesù, trascorse con lui l’infanzia e fu uno dei primi chiamati a seguire il Maestro. Venne descritto come un uomo di bell’aspetto con lo sguardo penetrante e il sorriso dolce. Nei Vangeli è citato una sola volta, da Giovanni, quando durante l’ultima Cena chiese a Gesù come mai si fosse manifestato solo agli apostoli e non a tutto il mondo (Gv. 14,22). Predicò in Persia insieme a Simone lo Zelota e lì fu martirizzato. La Chiesa lo commemora il 10 ottobre. Purtroppo viene spesso confuso con Giuda Iscariota, il traditore e la devozione verso questo santo ne ha risentito. Tuttavia è considerato il santo dei casi disperati, il Santo degli impossibili.

Dicevo allora a Carmen di pregare San Giuda Taddeo, immaginandolo in Paradiso spesso sfaccendato tra i Santi. Molti di essi infatti ricevono tantissime preghiere e, con l’aiuto di segretari e assistenti, le portano a Dio. Ma con tanto lavoro, magari una pratica va persa. Invece San Giuda Taddeo ha poco da fare e quando riceve una supplica, tutto contento, corre da Dio e viene ricevuto con simpatia perché si presenta di rado e come si può negargli un favore, a lui che ne chiede così pochi.
L’esame medico di Carmen andò bene e lei ora, con una bella immaginetta di Giuda Taddeo tra i suoi libri di preghiera, ne è diventata una devota.
Stavo però pensando che se in tanti lo pregheranno, magari avrà meno tempo per me, ma mi consola il pensiero che pochi leggeranno queste righe…..